
Sanatoria edilizia e novità dal decreto “Salva Casa”: cosa cambia
Nel panorama immobiliare italiano, uno dei temi più caldi del 2025 è sicuramente il nuovo decreto “Salva Casa”. Approvato di recente, questo provvedimento ha l’obiettivo di semplificare le procedure per regolarizzare piccoli abusi edilizi e agevolare interventi di ristrutturazione e adeguamento degli immobili, anche in vista di una futura compravendita. Ma cosa cambia davvero per cittadini, proprietari e operatori del settore?
Tra le principali novità c’è la possibilità di sanare alcune difformità minori tramite una procedura semplificata, senza dover affrontare percorsi burocratici complessi. Parliamo, ad esempio, di verande non dichiarate, finestre spostate, tramezzi interni modificati o variazioni minime rispetto al progetto originario, tutte situazioni molto frequenti che ora possono essere risolte più agevolmente.
Un'altra importante modifica riguarda i moduli CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) e SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività), aggiornati per includere una sezione specifica dedicata alla regolarizzazione di queste difformità. Questo significa meno burocrazia e tempi più rapidi per chi intende sanare o aggiornare la documentazione del proprio immobile.
Inoltre, il decreto semplifica anche i procedimenti per il cambio di destinazione d’uso, rendendo più accessibile, ad esempio, la trasformazione di locali commerciali o artigianali in abitazioni, laddove le normative urbanistiche lo permettano.
Un'opportunità importante anche per chi vuole vendere: un immobile con documentazione regolare è più facilmente collocabile sul mercato, valorizzabile al massimo e vendibile in tempi rapidi.
In conclusione, il decreto “Salva Casa” si configura come uno strumento utile per riqualificare il patrimonio immobiliare esistente e favorire una maggiore trasparenza nelle transazioni.